lunedì 2 dicembre 2013

Ferrania, museo e disoccupazione.

In politica, ormai gli italiani avranno imparato a non stupirsi più di nulla!!!
Questo slogan si addice alla perfezione anche all'Amministrazione Comunale di Cairo Montenotte.
Giovedì scorso, infatti, il Sindaco di Cairo Montenotte, nuovo segretario Provinciale del PD, la sua maggioranza consigliare composta da esponenti di SEL, IDV, Comunisti Italiani e UDC,  insieme ad Ignazio Messina, proprietario dell’Azienda Ferrania, hanno presentato nel Palazzo di Città (di tutti i Cairesi) il progetto del Museo della Fotografia.
Davanti al dramma dei duecento lavoratori di Ferrania completamente dimenticati che, dallo scorso giugno sono stati messi in mobilità, termine che tradotto in parole semplici significa che sono stati licenziati, forse si poteva evitare d'invitare la proprietà che, in tanti anni, non è stata in grado di risolvere la situazione occupazione del sito, anzi aggravando la situazione fino al punto drammatico di oggi. 
I toni e le modalità dell'evento, infatti, sono stati da grande kermesse mediatica, parcheggio sotterraneo riservato per gli ospiti, autorità, relatori, partecipanti. Insomma, la forma e l’immagine deve essere sempre al primo posto, poco conta che non ci sia affatto la sostanza!!! 
La sensazione che l'Amministrazione ha dato è stata quella di voler riabilitare agli occhi dei profani la proprietà dopo che, in otto lunghi anni, non è stata in grado di mantenere quel patrimonio unico di cultura, di tecnologia, di professionalità, creato in vari decenni con la gloriosa “3M”. 
Purtroppo era l'occasione per chiedere lumi sul problema dei lavoratori in mobilità ed invece l'argomento non è stato neppure lontanamente sfiorato.
Eppure nell'aprile 2012 il nostro Sindaco, durante la marcia per le vie cittadine a difesa dei lavoratori di Ferrania, era sceso all'ingresso del Comune ed aveva solidarizzato con loro, promettendo continuità ed impegno per la soluzione e la difesa dei posti di lavoro. Evidentemente allora erano temi utili per la sua campagna elettorale.
Ora tutte le cose dette e promesse sono ricordi svaniti, ciò che gli importa adesso, da vero politico “serio” e “di nuovo “corso”,  è  ambire a nuovi traguardi, anche se a costo di tradire la fiducia dei propri cittadini che gli hanno creduto eleggendolo.
Le affermazioni fatte ieri dal nostro Sindaco alla platea del teatro del tipo:"la grande operazione culturale del museo della fotografia", "daremo la possibilità alle nuove generazioni di conoscere il patrimonio della pellicola, della chimica e di ciò che ha rappresentato per il territorio", "Cairo dovrà diventare la città italiana della pellicola con possibilità occupazionali", stridono con la realtà che ci circonda, gridano vendetta agli occhi dei tanti che sono giornalmente umiliati e costretti a sacrifici insopportabili!
Infine, ancora più paradossale è l’affermazione fatta dalla proprietà di Ferrania: "Il museo rappresenta un segnale di vicinanza anche con il territorio". Come si può affermare ciò dopo aver chiuso lo stabilimento che ha dato dato benessere per decenni alla nostra comunità???

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